21 settembre 2010
Pure, arrivano le digitali
Pure sbarca in Italia. La famosa casa britannica produttrice di radio Dab invaderà il mercato italiano da metà ottobre. A dire il vero non è stata proprio una sua idea autonoma. A chiamarla in aiuto della ancora asfittica radiofonia digitale italiana è stata l'ARD, l'associazione per la radiodiffusione digitale nel nostro Paese, di cui fanno parte Rai Way, le grandi catene radiofoniche private (RNA, Radio nazionali associate) e l'associazione delle piccole emittenti Aeranti-Corallo (associa 969 imprese).
Forse memori del fallimento del DRM sulle onde corte e del primo DAB, gli operatori che puntano al settore digitale stanno cercando di non ripetere gli errori del passato. Senza la gallina non puoi avere l'uovo. Ma senza l'uovo la gallina non nasce. Morale:senza le radio il digitale non si riceve. Ma se il digitale non è capace di offrire contenuti e non ha le antenne sul territorio i produttori non investono nelle radio digitali. Allora l'ARD ha contattato la Pure, brand con lunga esperienza nel settore digitale. Le ha chiesto di produrre ricevitori di diversi tipi, capaci di supportare in modo standard la ricezione di emissioni in FM, DAB+ e DMB (Digital Multimedia Broadcasting), sia sulla Banda III che la Banda L. In vista c'è il mercato continentale, in quanto si ritiene (e si auspica) che su questi standard ci possa essere un'intesa a livello europeo.
La Pure è un'azienda aperta al futuro, con alle spalle un mix di aziende ad alta innovazione tecnologica. In pochi mesi l'operazione è decollata, adattando prodotti già in casa, senza nemmeno chiedere in partenza la certezza di quantitativi elevati di ricevitori "già venduti", come invece fanno di norma i cinesi o i coreani. Adesso sugli scaffali dei nostri negozi specializzati e grandi catene stanno per arrivare le nuove radio. Un fatto positivo a prescindere, in quanto le radio rappresentavano ormai un genere in estinzione nella grande distribuzione italica. In talune catene di beni di consumo elettronici si vedono esposte certe ciofeche, che fanno vergognare chi si ricorda che questo è il Paese di Guglielmo Marconi.
Pure e le aziende a lei collegate stanno anche lavorando sul fronte delle autoradio e delle radio portatili di piccole (o quasi) dimensioni. Alla presentazione dell'operazione Pure in Italia, che si è tenuta lunedì 20 settembre al Consolato del Regno Unito a Milano, ho potuto vedere anche una piccola radio, quasi tascabile, la Pure Mi, che costerà 59 euro e che dovrebbe avere una certa autonomia. La Pure ha infatti sviluppato, come opzioni, delle batterie ricaricabili a lunga durata, che nel tempo garantiscono risparmi e rispetto per l'ambiente.
Tutto bene quindi? Quasi. Perché c'è un oste con cui si deve ancora fare i conti in modo definitivo: le frequenze a disposizione. Come tutti sanno la Tv italiana si sta trasferendo dall'analogico al digitale. Con conseguente liberazione delle frequenze sulla banda III (174-240 MHz) e il loro utilizzo per la radiofonia. Tutti ad aspettare il famoso Switch Off televisivo, quindi.
Già, ecco il punto. Di promessa in promessa, questo avvenimento epocale continua a slittare. L'allora ministro alle telecomunicazioni, Maurizio Gasparri, l'aveva fatta facile. Secondo lui avremmo dovuto essere già in tutta Italia nell'era della Tv digitale. Invece no. Di conseguenza in Lombardia, Piemonte ed Emilia (aree fondamentali anche dal punto di vista pubblicitario) siamo qui ancora ad aspettare. Inoltre chi già usa, anche a Milano, il digitale terrestre tv si scontra ogni giorno con una qualità del segnale in buona parte insoddisfacente. Il problema è che non si riescono a mettere a punto alcuni problemi tecnici. Ad esempio la sincronizzazione dei segnali digitali nelle aree servite da più siti trasmittenti in contemporanea.
Per questo gli operatori della radiofonia digitale (o almeno una parte di loro) sono furibondi: vorrebbero partire, ma non possono. Lo scontro si sta facendo duro. Speriamo che, come dice John Belushi, quando il gioco si fa duro i duri comincino a giocare!
Attualmente la sperimentazione della radio digitale "avanzata" è in corso a Venezia, Bologna e Roma vedi su Rai Way
Le radio Pure in Italia
Al momento le radio della Pure che potremo acquistare in Italia sono 9. In più si aggiungono alcuni prodotti opzionali, come si può vedere dal sito italiano della Pure
Si va dalla più tecnologica Sensia, alla classica Evoke 1S, fino alle più piccole e pratiche come portatili One Classic e One Mi. Ne segnalo 4, quelle che mi paiono più interessanti dal punto di vista del radioascolto.
Sensia
Radio digitale portatile, con FM e Internet, con touchscreen a colori. Permette anche di accedere a contenuti radio via Internet, podcast compresi, oltre alla musica sul proprio pc via Wi-Fi. Innovativa e bella anche da vedere in azione. Non è proprio un ricevitore portatile: pesa 1,9 kg senza la batteria opzionale a lunga durata.
One Classic & One Elite
Ricevono l'FM con RDS (PS e RadioText) oltre al digitale. Sembrano le più interessanti per uso mobile (è possibile utilizzare una batteria opzionale), resta da capire la selettività in FM e quindi la capacità di eliminare le interferenze dai canali adiacenti, tipici della giungla radio nazionale. La Classic è un po' più piccola.
One Classic
One Elite
One Mi
E' il più piccolo e compatto della famiglia. Unico problema, a mio avviso, è che non dispone di RDS, almeno a leggere sul sito della Pure. Sarebbe davvero auspicabile poter disporre di un ricevitore piccolo come questo ma con l'RDS.
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